Tre monumenti da visitare a Torino

Tra le diverse città italiane che meritano di essere visitate, Torino occupa un posto di rilievo in virtù delle sue bellezze architettoniche e paesaggistiche e anche per l’atmosfera ricca di storia e fascino che si respira percorrendo le sue piazze, strade, chiese e musei.
La città presenta davvero mille volti soprattutto in virtù dei vari eventi storici che la caratterizzano quali prima capitale del regno italiano e punto di partenza della rivoluzione industriale italiane. Cerchiamo di conoscere insieme quali sono i tre monumenti che meritano di essere visitati durante un soggiorno a Torino, specificando che quelli proposti sono alcuni di quelli interessanti dal punto di vista artistico.

La Mole Antonelliana

Non si può arrivare a Torino e non effettuare una visita a quello che è il vero e proprio simbolo della città piemontese: la Mole Antonelliana. Possiamo ritenerla come il simbolo architettonico di Torino, visibile facilmente da buona parte della città e che fu inizialmente concepita per ospitare una sinagoga; successivamente tale edificio fu acquistato dal Comune che decise di erigerlo a monumento dell’unità nazionale che da poco si era conclusa. La costruzione di questo edificio richiese oltre 20 anni per il suo completamento; il progetto iniziale fu dell’architetto Alessandro Antonelli con i lavori che presso avvio nel 1863 e che giunsero a completamento solo nel 1889. Nel momento in cui l’edificio fu completato, grazie ai suoi 167 metri di altezza era l’opera architettonica con la maggiore altezza presente in Europa. Nel 1961, in concomitanza con i festeggiamenti per il centenario dell’Unità d’Italia, fu inaugurato anche l’ascensore che permette di raggiungere il tempietto che si trova a 85 metri di altezza e che assicura una splendida vista sulla citta sabauda. Inoltre, è possibile salire anche a piedi lungo l’intercapedine della cupola per arrivare alla terrazza panoramica che permette di volgere lo sguardo allo splendido peasaggio dell’arco alpino.

Il museo egizio

Per vivere in pieno l’atmosfera dell’antico Egitto non è necessario volare fino alle sponde del Nilo ma basta effettuare una visita al museo egizio di Torino che, oltre ad essere quello più antico del mondo è anche il secondo per importanza dopo quello della capitale egiziana Il Cairo. La storia relativa alla nascita di questo museo è alquanto singolare e risale addirittura ai primi anni del 1800 quando Beniamino Drovetti, che occupava la carica di console francesce durante l’occupazione dell’Egitto, diede vita ad una vera e propria collezione di oltre 8000 reperti tra statue, papiri, monilli, sarcofaghi e mummie che Carlo Felice, re sabaudo dell’epoco, acquistò facendo nascere l’attuale museo egizio. Oggi, anche grazie a una sapiente opera di ristrutturazione che ha permesso di rendere il museo a misura di visitatore, rappresenta uno dei siti maggiormente frequentati durante tutto l’anno; la ricca collezione che oggi raccoglie oltre 300000 reperti lo rende davvero meritevole di essere visitato.

La cappella delle Sindone

Dopo un lungo periodo durante il quale è stata oggetto di ristrutturazione, nel settembre del 2018 ha riaperto la Cappella delle Sindone. Ci troviamo di fronte ad un vero e proprio capolavoro di natura architettonica, il cui progetto iniziale affidato a Carlo di Castellamonte, fu poi completato con l’attuale configurazione da Guarino Guarini che cambiò radicalmente il volto della cappella. La bellezza di questo sito è dovuta ai rivestimenti interni realizzati con un particolare marmo nero venato di grigio, alle preziose statue che la decorano, agli effetti luce realizzati dalle finestre tanto che la Cappella è stata dichiarata Patrimonio dell’Unesco. Per oltre 300 anni la cappella ha custodito la preziosa reliquia appartenuta a Cristo che agli inizi degli anni Novanta fu trasferita nel transetto della Cattedrale di Torino. Dopo qualche anno, precisamente nel 1997, la cappella è stata interessata da un incendio di vaste proporzioni che ha comportato un lungo e meticoloso intervento di restauro.