Che siano pochi caffè al giorno sorseggiati in pause relax, o una decina di velocissimi caffè durante la frenesia lavorativa, il piacere di un buon caffè espresso è qualcosa di irrinunciabile; se poi si pensa che è un brevetto Made in Italy il piacere è ancora più grande.
Nel lontano 1902 Luigi Brezzera, meccanico milanese, pensò di brevettare la prima macchina da caffè, un caffè espresso. Una caldaia in ottone contenuta in un cilindro nella quale l’acqua veniva riscaldata e mantenuta calda da un fornello a gas. Tramite un rubinetto da girare manualmente il vapore dell’acqua costantemente in ebollizione passava attraverso la polvere macinata sottile e in un minuto circa il caffè era pronto da servire.
Solo quando l’ingegner Gaggia brevettò una macchina per il caffè a pistone, il sistema a vapore brevettato dal milanese Brezzera, fu sostituito; ma non del tutto visto che ancora oggi è presente in molte macchine da caffè per uso casalingo.
Dopo la seconda guerra mondiale, l’ingegner Gaggia brevettò una macchina per il caffè a pistone. La differenza sostanziale era nella pressione effettuata sul che permetteva al vapore di estrapolarne tutto l’aroma. La pressione più costante faceva sì che l’acqua fosse stabile ad una temperatura più bassa, il risultato era un caffè meno amaro e più cremoso.
Invenzioni del genere non potevano che rendere il caffè espresso da bar la bevanda italiana più conosciuta in tutto il mondo, facendola diventar un Must dell’italian style.
Ma l’evoluzione della macchina da caffè da bar doveva ancora vedere la vera rivoluzione. Il “metodo a pressione elettrico” viene elaborato ed introdotto dalla Faema nel 1961 con la sua macchina da caffè E61. Ma la vera novità è la “preinfusione”, un sistema con cui l’acqua calda a pressione bagna per qualche secondo la polvere di caffè rendendo migliore il passaggio del vapore con il risultato di un caffè aromatico e profumato dove l’amaro dovuto alle alte temperature tenderà sempre più a scomparire.
Negli stessi anni l’azienda italiana è pronta per commercializzare le macchinette a moneta, il primo passo verso la fruibilità del caffè espresso non solo nei tradizionali bar ma anche in luoghi diversi, fino a fare ingresso nelle nostre case.
Sarà l’azienda fiorentina La Marzocco a realizzare la tecnologia delle macchine a doppia caldaia che permetterà la produzione di centinaia di caffè giornalieri.
Abbiamo visto una veloce progressione dell’evoluzione del cuore della macchina da caffè da bar; non meno importanti e di valore saranno tutti gli strumenti annessi e con funzioni sempre più automatizzate come la macinatura, l’infusione e la parte dedicata al latte, che hanno reso le macchine da caffè da bar così come quelle casalinghe sempre più performanti.
Con questa storia alle spalle e con tutte le evoluzioni che ancora ci saranno, il caffè espresso non può che essere un orgoglio italiano.